14-11-2018 - Salve a tutti, eccoci di nuovo insieme a leggere un editoriale che, giorno dopo giorno, va assumendo i contenuti dell’evento meteorologico o, comunque, di una fase meteorologica di grande rilevanza per il periodo, come non accadeva da molto tempo.
In buona sostanza, i modelli inquadrano, a partire da lunedì, l’arrivo di un periodo perturbato e freddo che potrebbe portare le neve, forse a bassa quota di molte regioni del centronord, sebbene ancora la previsione sia molto lontana nel tempo.
Tutta la dinamica prenderà le mosse da una spinta sempre più decisa di una figura anticiclonica che, in questo periodo, sta regalando una vera e propria estate di San Martino nelle regioni italiane.
fig.1
L’esasperazione della spinta verso nord della struttura altopressoria aprirà la strada a un afflusso freddo dai quadranti orientali, tramite l’arrivo di una prima goccia fredda nella giornata di venerdì, che nel complesso, si limiterà a generare una diminuzione diffusa delle temperature, soprattutto in Adriatico, e piogge anche intense nell’estremo sud, ancora una volta, in virtù della formazione di un insidioso vortice depressionario nello Ionio.
fig.2
Ma questo sarà solo l’inizio della fase perturbata!!
L’azione dell’alta pressione verso l’Artico sarà, infatti, devastante nella formazione di un possente blocco nel nord Atlantico, capace di arrestare il flusso zonale e far scendere, dal’artico scandinavo, un nuovo impulso freddo, molto meglio organizzato, nei primi giorni della prossima settimana.
fig.3
Questa seconda fase è da seguire attentamente, in quanto potrà essere in grado (occorrono conferme) di generare nevicate a bassa quota nelle regioni del nord e, forse, anche in quelle del centro (dipenderà dalla traiettoria).
In virtù delle temperature previste a 850 hPa (1500 m), la neve potrebbe fare la sua comparsa tra martedì e giovedì, n alcune aree pianeggianti del Piemonte e dell’Emilia, ma è solo un’ipotesi al momento.
fig.4
Ma l’azione del blocco potrebbe spingersi ancora più a nord, secondo gli ultimi aggiornamenti del modello americano, riuscendo a generare una bilobazione quasi completa del VP, asimettrica in quanto sbilanciata verso il lobo siberiano.
fig.5
L’emisferica in fig. introduce alla terza fase del periodo perturbato previsto dal modello americano, in cui un intenso nocciolo gelido prenderebbe le mosse al contorno del grande anticiclone di blocco, scendendo lungo il fianco orientale dal nord della Scandinavia fino al Mediterraneo!!!!
fig.6
Così come rappresentata dal modello americano, la terza fase perturbata appare la momento ancora poco probabile, essendo lontana nel tempo e alquanto estrema, in quanto in grado di generare nevicate in pianura su vaste aree del centronord e a bassa quota al sud, secondo le dinamiche di un vero e proprio crudo peggioramento invernale.
Si tratterebbe di un evento quasi eccezionale per il periodo, ma ancora .lontano da definire; tuttavia, le prime due fasi sono molto più probabili e potrebbero comunque generare nevicate a quote basse al centronord e chissà, ci potrebbe essere un regalo successivo con il grande evento.
fig.7
In ogni caso, a partire da venerdì il tempo si instabilizzerà nuovamente nelle regioni italiane, con temporali anche forti al sud e non solo; successivamente, con il passare dei giorni, le temperature diminuiranno sempre di più su tutto il territorio italiano, fino a diventare sottomedia, in alcuni casi anche molto consistente, nella maggior parte delle regioni italiane.
Ciao ciao
Grazie, interessante ed assai utile aggiornamento <3