25-11-2018 - Salve a tutti, nuovo editoriale domenicale negli ultimi giorni dell’autunno meteorologico, che stanno rispettando in pieno la loro caratteristica peculiare, ovvero quella dell’instabilità e delle piogge nel territorio italiano, in particolare al centrosud.
Piogge anche intense hanno infatti interessato nel regioni centrali tirreniche e temporali anche violenti, con due episodi vorticosi nel crotonese e nel Salento, hanno appunto interessato le regioni meridionali ioniche.
Il maltempo odierno è legato alla presenza di un flusso atlantico abbastanza teso nel Mediterraneo, caratterizzato da ondulazioni a corto raggio (in cui sono inserite le singole perturbazioni) che si susseguono una dopo l’altra nelle nostre regioni, in transito da ovest verso est. Insomma, le classiche perturbazioni atlantiche dispensatrici di piogge nella stagione autunnale,
fig.1
Nell’animazione satellitare viene evidenziato bene, nelle linee generali, il moto zonale (da ovest verso est) delle perturbazioni nella penisola italiana, complicato a scala inferiore dalla presenza di minimi di pressione al suolo che conferiscono un moto secondario antiorario. Si vedono bene anche gli intensi nuclei temporaleschi che hanno generato la tromba marina nel Salento.
Le dinamiche descritte saranno ancora presenti nella giornata di domani, Lunedì, nelle regioni italiane, con un nuovo cavo d’onda in transito nelle nostre regioni, soprattutto in quelle meridionali.
fig.2
Dalla fig.2 si vede bene come sia presente una marcata componente sudoccidentale nelle correnti presenti alle diverse quote nel Mediterraneo occidentali; tale aspetto favorirà la concentrazione dei fenomeni nelle regioni tirreniche centro meridionali nella giornata di lunedì, con episodi di maltempo a scala locale a che intenso tra salernitano golfo di Policastro e cosentino tirrenico.
fig.3
A seguire, gradualmente il flusso atlantico dovrebbe lasciare il posto a una fase di tempo più stabile, con la rimonta altopressoria più decisa nel Mediterraneo.
Ma l’inverno, arriverà quindi,,o no??
Ebbene, nel breve e medio termine le temperature dovrebbero mantenersi in media o sopramedia, senza episodi di freddo, ma le cose potrebbero cambiare nel mese di Dicembre.
Nelle linee generali infatti, il VP potrebbe andare incontro a un progressivo indebolimento, dopo un’iniziale fase, quella attuale, in cui di rafforzerà, facendo anche innalzare di latitudine il flusso atlantico nel settore europeo.
Tale aspetto è ben documentato in fig.4, rappresentativa della previsione delle velocità zonali in stratosfera alla latitudine del circolo polare. In parole più semplici, è una previsione di quanto il VPS “giri veloce” sulla verticale delle latitudini settentrionali.
Meno intense sono tali velocità, più è facile che saccature a carattere freddo possano spingersi verso latitudini meridionali.
fig.4
Come si vede, il decremento delle velocità zonali nella prima decade di Dicembre è abbastanza accentuato e tutto ciò lascia presagire u cambio di tendenza per il mese a venire.
L’aspetto menzionato si intravede già nel lungo termine dei modelli, dove è presente una maggiore “attività d’onda” a scala emisferica, ovvero nuclei caldi anticiclonici si spingono con più facilità verso il polo, favorendo di concerto la discesa di masse d’aria fredda verso sud.
fig.5
Insomma, sebbene il presente non evidenzi l’arrivo di freddo e neve, risultando tipicamente autunnale come deve essere, l’inverno potrebbe gradualmente mostrare il suo verso volto nel mese a venire, monitoreremo quanto ipotizzato dai modelli.
fig.6
Grazie meteogeo !