11-12-2021 - Salve a tutti, altra giornata veramente emozionante dal punto di vista meteorologico, sia per l’osservazione diretta, sia per cosa prevedono i modelli.
Nevicate a bassa quota si sono puntualmente verificate nelle regioni centrali, spostandosi, anche questo previsto, dal Tirreno verso l’Adriatico. La quota neve si attestata, localmente, fino a200-300 m s.l.m., sebbene gli accumuli veri propri si sono avuti leggermente più in alto.
Tra tante foto giunte ai social correlati a meteoscienza non si può non inserire quella di Luigi Gaudio, scattata sul Pollino, in una pausa soleggiata, con i famosi pini loricati ricoperti di ghiaccio come statue bianchissime.
fig.1
Ma ancora le precipitazioni non sono finite al centrosud, abbondanti nevicate piogge in pianura continuano a martellare le centrali adriatiche, come accennato e, ancora domani, Domenica, l’estremo sud vedrà le ultime precipitazioni, tra Basilicata, Puglia e Calabria.
Ecco intanto l’immagine attuale del radar.
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Cosa succederà quindi, più in generale nei prossimi giorni??
Ebbene, come accennato, ancora domani le ultime precipitazioni, anche nevose a quote collinari, interesseranno le regioni sudorientali della penisola.
Quindi arriverà l’anticiclone delle Azzorre, ibrido con radici subtropicali africane, una figura molto potente, quasi “dopata” per le dimensioni che andrà ad assumere nei giorni successivi, correlata anche alla collocazione e magnitudo prevista dell’indice MJO, come vedremo più avanti.
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Come si collocherà tale anticiclone, quali regioni saranno interessate dalla campana altopressoria??
Ebbene, diciamo subito che agirà diversamente tra le diverse aree della penisola e la sua forza e durata andrà diminuendo procedendo da nord ovest verso sud est, al punto che, al sud, si sentirà poco o nulla.
Per capirlo analizziamo le carte riportate di seguito, tratte dal modello europeo.
La prima è riferita a mercoledì notte ed evidenzia la presenza si infiltrazioni fredde dai Balcani tra Adriatico meridionale e Ionio, con temperature sotto media e qualche sporadica nevicata sui rilievi a quote non elevatissime.
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La seconda immagine è riferita alla giornata di Sabato prossimo, giorno 19, quando una più potente irruzione fredda continentale colpirà buona prte del centrosud, con nevicate anche a quote basse tra Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e parte Calabria.
fig.5
A questo punto si apre il dibattito per la prosecuzione della previsione, i modelli sono giustamente altalenanti in merito, ma tutti evidenziano la tendenza ad elevarsi ulteriormente da parte dell’anticiclone atlantico, fino a spingersi verso l’Islanda e oltre il circolo polare Artico.
fig.6
Una tale evoluzione esporrebbe quindi le nostre regioni all’arrivo, lungo il fianco orientale della grande struttura altopressoria, di nuclei gelidi dal bassopiano russo-sarmatico, insomma il tanto caro, per alcuni appassionati, alito gelido continentale.
fig.7
Come si vede, anche l’ultima emissione del modello americano indica l’arrivo di nuclei gelidi artico continentali per il periodo natalizio, occorrerà veder quanto la loro traiettoria ci riguarderà in pieno. Ci possono venire in aiuto le ENS, le emissioni “test” per verificare l’attendibilità della previsione stessa.
Ecco i grafici spaghetti per Milano, Roma e Reggio Calabria.
fig.8
Un aspetto balza subito alla nostra attenzione analizzando gli spaghetti: passando da nord a sud, la rimonta anticiclonica e il conseguente aumento delle temperature a 850 hPa, praticamente scompare, al punto che per l’estremo sud è già iniziato un lungo periodo di marcato sotto media termico, mentre per i centronord, comunque, dalla terza decade si va sotto media in tutte le regioni italiane, con alcuni cluster “gelidi”, sebbene al momento con scarse precipitazioni.
La conclusione di tale ragionamento è che il periodo natalizio sarà quasi certamente piuttosto fresco e instabile in molte regioni, con possibilità, da valutare, per l’arrivo di irruzione anche molto fredde di natura continentale, proprio in virtù del fatto che il freddo probabilmente giungerà da est, perlomeno a giudicare dai grafici mostrati.
Come accennato l’indice MJO conferma la collocazione in buona magnitudo nel comparto 6-7, proprio quello favorevole alla formazione di blocchi atlantici.
Ecco entrambe le restituzioni grafiche per il modello americano ed europeo.
fig.9
Insomma, si conferma la concreta possibilità per un Natale con i fiocchi, ma proprio quelli veri e non tanto per dire, seguite gli aggiornamenti.
Ciao ciao