07-10-2017 - Salve a tutti; aggiornamento serale alquanto rapido, causa poco tempo a disposizione, ma estremamente utile a chiarire le dinamiche meteorologiche in atto nel nostro emisfero, con particolare riguardo, ovviamente, a ciò che potrà accadere nelle nostre rEgioni.
Intenso fronte freddo transitato in nottata lungo la dorsale appenninica, capace di generare temporali da Veneto fino alla Puglia e nevicate, come previsto, sulle cime appenniniche al di sopra dei 1500 m circa.
fig.1
L’instabilità correlata al transito del fronte freddo si andrà rapidamente attenuando nelle prossime ore, lasciando spazio ad ampie schiarite su tutte le regioni a iniziare dal quelle occidentali, dove già oggi è stata una splendida giornata, limpida e serena. Le regioni adriatiche, nei prossimi 2-3 giorni, resteranno parzialmente influenzate dal passaggio di corpi nuvolosi diretti verso i Balcani, ma non vi saranno fenomeni significativi anche su queste regioni, sebbene le temperature si manterranno praticamente ovunque intorno la media o leggermente al di sotto.
Come mai è presente una simile difficoltà nell’innesco di fenomenologie di rilievo a ovest dell’Italia, con genesi di una prolungata siccità nelle regioni tirreniche e nord occidentali italiane??
La ragione di tale comportamento risiede nella reiterazione di alcuni assetti barici a scala emisferica, che immobilizzano lo stato del tempo nelle regioni europee occidentali su un trend caratterizzato da costante presenza di rimonte altopressorie e che sembrano ripresentarsi anche nel mese in corso, dopo un Settembre molto dinamico e di andamento completamente opposto (fig.2).
fig.2
La fig.2 chiarisce abbastanza bene quanto accennato in precedenza, in particolare sono evidenti i seguenti aspetti:
1) Il Vortice Polare, in notevole rinforzo, va a disporsi con asse allungato tra la Siberia nordorientale e la Groenlandia e parte del Labrador
2) Nel nostro settore di emisfero, la conseguenza diretta di tale dinamica è rappresentata da costanti precipitazioni nevose sulla Groenlandia, che sta superando di anno di anno i record di estensione del manto nevoso, grazie ai costanti split di nuclei gelidi dall’Artico canadese verso i settori meridionali dell’isola e del nord Atlantico.
3) L’assetto finale di tale dinamica è rappresentato dalla presenza di un ampio cavo d’onda in pieno Atlantico e di un promontorio altopressorio, correlato a un’espansione iniziale dell’anticiclone delle Azzorre, che dalla penisola iberica si spinge verso il Mediterraneo e tutta l’Europa centro occidentale (riassumendo con una sigla quanto descritto si tratta di una fase EA, East Atlantic, positiva).
Quanto potrà durare una configurazione di questo tipo??
Negli scorsi inverni si è ripresentata con costanza, sebbene con intervalli, addirittura per mesi ma non è affatto detto che quest’anno vada nello stesso modo.
Il Vortice Polare non sembra possedere una forza particolarmente rilevante, sebbene si potrà dire qualcosa di più in Novembre e si aprono altre strade alle possibili dinamiche in arrivo nelle nostre regioni, in parte abbozzate dal lungo termine dei modelli, ma per il momento occorre avere pazienza (fig.3).
fig.3
Pause più fresche e perturbate potranno comunque esserci al trend descritto, riguardanti appunto soprattutto l’Adriatico, ma per una cambio più netto occorrerà aspettare qualche giorno.
Negli editoriali successivi approfondiremo alcuni dettagli i merito alle cause che generano il tipo di tempo descritto e riguardo le possibili vie d’uscita dallo stallo meteorologico.
Ciao ciao