03-01-2019, ore 19:30 – Salve a tutti, continua l’emozionante ripetersi degli aggiornamenti, tramite editoriali che vedono sempre più concretizzarsi alcune linee di tendenza più volte espresse in questa sede.
Nel frattempo, l’attualità vede in piena azione una potente irruzione fredda di matrice prettamente artica, come evidenziato dalla strepitosa immagine satellitare……….
fig.1
Dalla fig.1 si evince tutta la vastità della portata dell’irruzione artico continentale in atto su Europa centrorientale e Mediterraneo centrale, con il coinvolgimento di parte delle regioni italiane con fenomenologie precipitative e con il freddo che ha colpito tutte le regioni.
L’irruzione fredda è in piena azione dicevamo, e raggiungerà l’apice nelle prossime 24 h, tra la nottata di stasera, giovedì e le ore centrali della giornata di venerdì 4 Gennaio.
fig.2
L’animazione satellitare evidenzia come l’afflusso gelido sia in piena azione e come altri nuclei artici in quota siano in procinto di affacciarsi in Adriatico; ecco la situazione attuale (ore 17:00 3 Gennaio) in termini di valori di temperatura a 850 hPa (1500 m).
fig.3
La linea gialla indica l’isoterma di -8° C a 850 hPa, valore in grado di far nevicare tranquillamente al livello del mare in presenza di precipitazioni. Ecco come evolverà tale configurazione nelle successive 24 h, fino alle 17:00 locali di venerdì 4 Gennaio nelle regioni italiane.
fig.4
Come si vede dalla fig.4, il peggio deve ancora arrivare e le nevicate al livello del mare potrebbero riguardare molte regioni, con estensione dei fenomeni in nottata, in risalita fino confine romagnolo in Adriatico e in tutti i settori interni delle regioni centrali, con Umbria, forse aretino, Lazio e Campania che vedranno ampi sconfinamenti delle nevicate adriatiche.
Come procederà quindi l’evoluzione meteorologica nelle nostre regioni??
Ebbene, come annunciato da giorni, il freddo non andrà via rapidamente o, meglio, ci sarà una breve pausa soprattutto nelle regioni occidentali, meno esposte a questo tipo di correnti, ma nelle regioni del medio basso adriatico continuerà a fare freddo fino a inizio della prossima settimana, fino a quando un nuovo peggioramento, intravisto da tempo dal modello europeo (ora da TUTTI i modelli), apporterà una nuova fase di maltempo, questa volta anche nelle regioni più occidentali.
fig.5
In questa nuova fase, inquadrata a fine della prima decade, dopo la Befana, il blocco anticiclonico in Atlantico subirà una regressione verso ovest e altri nuclei artici si faranno strada dal mar di Norvegia, diretti verso il Mediterraneo centrale, pronti ad apportare precipitazioni nevose a bassa quota nel Tirreno e parte del nord.
fig.6
I dettagli di questo nuovo peggioramento andranno gradualmente chiariti, ma appare possibile una graduale continentalizzazione dell’afflusso freddo, con ulteriore abbassamento delle temperature, questa volta soprattutto al centronord e con nevicate a quote basse 0 pianura in molte regioni.
fig.7
La tendenza finora descritta potrebbe assumere caratteri di stazionarietà secondo il modello europeo, finora molto performante, con nuovi afflussi artici che prenderebbero in carico le perturbazioni atlantici nell’area del mar di Norvegia dirottandoli verso il Mediterraneo.
fig.8
Questa tendenza appare possibile anche alla luce di quanto sta accadendo alle quote stratosferiche, dove il warming ha raggiunto valori davvero inusuali alla quota di 10 hPa (circa 20 km).
fig.9
…….e dove appare ormai conclamata la dinamica da split del VPS nella media stratosfera.
fig.10
Con il valore del NAM ormai intorno i -4, ben oltre la soglia del precondizionamento di Baldwin & Dunkerton, sembra davvero difficile che il VP alle quote troposferiche possa mantenere una particolare compattezza nel nostro emisfero e, in particolare, nel settore Atlantico.
fig.11
Insomma, ci sono tutte le premesse per una lunga permanenza del freddo e delle nevicate nelle nostre regioni e i primi effetti li stiamo osservando in queste ore.
fig.12